L’Auto mutuo aiuto come strumento di empowerment del singolo e della comunità

di Elisabetta Ferrari ed Elisa Santoni - Famiglie e dintorni cooperativa sociale ACLI, Milano
Luglio 2014



Negli anni, attraverso l’attività di Sportello e il contatto quotidiano con famiglie e badanti, sono stati raccolti da un lato fabbisogni di orientamento e informazione e dall’altro un’esigenza, non sempre esplicitata, di condivisione delle difficili situazioni vissute nel lavoro di cura a domicilio.

Per questo motivo nell’ambito del progetto Agenzia di cura, in fase di analisi del contesto e progettazione dei percorsi di auto mutuo aiuto rivolti a famiglie e assistenti familiari, ci siamo legittimati a contaminare l’auto mutuo aiuto con momenti di orientamento, informazione e formazione.

Famiglie: il gruppo dei caregiver ha potuto confrontarsi sulle complesse situazioni di fragilità vissute in solitudine. In una società interamente pensata per soddisfare i bisogni di persone adulte, autosufficienti che non hanno bisogno di nessuno, spazi e momenti di espressione, vanno conquistati.

Possiamo prima di tutto affermare che per le famiglie partecipare al gruppo è stata una buona occasione per imparare ad aiutarsi, a scambiarsi buone pratiche di cura e intessere relazioni durature capaci di rendere meno pesante la convivenza con situazioni di sofferenza.

La raccolta del gradimento delle famiglie ci conferma l’intenzione dei familiari di voler dar seguito all’iniziativa con esperti o un mediatore per serate a tema libero. Se da un lato quindi il gruppo di auto mutuo aiuto si è formato e consolidato, al momento l’esigenza di sviluppare nuove conoscenze e competenze, rimane più forte della consapevolezza dei caregiver di essere portatori di buone prassi e della possibilità di confrontarsi senza un tema predefinito con persone che vivono una situazione analoga (auto mutuo aiuto puro).

A livello di contenuti si rileva ancora un forte bisogno di confrontarsi con figure sanitarie (es. medico di base) a causa della più volte denunciata impossibilità di stabilire una relazione costante e positiva con esse. Conoscere meglio la dinamiche dell’invecchiamento, del rapporto e passaggio tra generazioni, le malattie cronico degenerative, ecc. consente di porsi in una migliore posizione nelle situazioni di cura di parenti non autosufficienti.

Più in generale ci sentiamo di riportare che l’iniziativa ha svolto un ruolo educativo nei confronti della cittadinanza perché ha messo al centro il tema del lavoro di cura a domicilio, dando rilievo alle voci dei diversi attori coinvolti (anziano, caregiver e badante), ai loro punti di vista e alle complessità a esso connesse.

L’esito più interessante però, forse anche perché inaspettato, è stata la capacità delle famiglie di coinvolgere e attrarre altre famiglie fuori dal circuito del progetto e dello Sportello assistenza familiare. Azzardiamo quindi l’ipotesi che l’auto mutuo aiuto possa diventare un dispositivo capace di gemmare e replicarsi spontaneamente sul territorio proprio perché in grado di rispondere a un bisogno concreto della popolazione quale è l’acquisizione di strumenti per farsi carico della complessità della gestione di situazioni di fragilità grazie al confronto con esperti e insieme ad altre famiglie che vivono la medesima esperienza.

Assistenti familiari: il lavoro di cura svolto dalle badanti, nonostante da vent’anni a questa parte sia cambiato in alcune delle sue connotazioni principali, (sempre meno segregante, più formazione e consapevolezza su diritti e doveri, ecc.), resta pur sempre un lavoro svolto prevalentemente in solitudine. Rara è la possibilità di condividere con colleghe o altre figure professionali il lavoro svolto con i diversi utenti e le loro famiglie così come la possibilità di rielaborarle. Il confronto con esperti e colleghe su temi come l’accompagnamento alla morte, l’Alzheimer, il contratto nazionale del lavoro domestico, ecc. è stata una vera e propria esperienza di educazione e qualificazione del lavoro di cura.

Anche dalla lettura dei questionari di gradimento delle badanti però, come è accaduto per le famiglie che hanno partecipato, emerge che solo esperti e professionisti del lavoro di cura sono considerati titolati a portare informazioni corrette: le assistenti avvertono il bisogno di trovare informazioni certe, che rispondano agli interrogativi, e quindi alle insicurezze, sui diversi aspetti della quotidiana attività di cura e assistenza. Anche per le badanti quindi è ancora ridotta la capacità di valorizzare la propria esperienza e quella delle colleghe per farne tesoro.

Il fuoco di attenzione delle badanti, come delle famiglie rimane puntato sugli aspetti formativi; sono risultati graditi soprattutto quegli incontri che hanno fornito strumenti e conoscenze direttamente utilizzabili nella pratica dell’assistenza: tecniche (alimentazione), modalità di incontro e gestione della persona affetta da demenza. E dunque l’auto mutuo aiuto diventa dispositivo per agevolare gli apprendimenti perché rende piacevole e leggero il contesto e permette, attraverso la condivisione delle esperienze, la costruzione di buone relazioni (dando conferma dell’assunto per cui solo se c’è una buona relazione è possibile che si sviluppi apprendimento). Per questo ci sentiamo di affermare che l’auto mutuo aiuto contaminato da momenti di informazione e formazione è diventato congegno per condividere le esperienze e rielaborarle, almeno parzialmente, partendo dal presupposto che solo se interrogata, la pratica può diventare conoscenza e/o competenza.

Un’ultima osservazione: tali percorsi nel corso dell’anno sono divenuti un sistema utile per potenziare il monitoraggio degli abbinamenti e renderlo più efficace: nei casi in cui le lavoratrici che hanno partecipato all’auto mutuo aiuto sono le stesse che hanno trovato un’occupazione tramite lo Sportello è stato possibile affiancare ancor più da vicino le situazioni di cura. Tale effetto è risultato di fatto potenziato nei casi in cui sia le famiglie e sia le badanti coinvolte negli abbinamenti sono state contemporaneamente coinvolte nel mutuo aiuto. 
 

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