Badanti: dilaga il lavoro nero

di Sergio Pasquinelli - Istituto per la Ricerca Sociale, Milano
Gennaio 2012

 

Curioso come ogni tanto cifre tratte da fonti completamente diverse corrispondano. In questo caso però coincidono le cifre ma non il loro segno: negativo per l'Inps, positivo per l'Istat.
 
Per la prima volta dal 2005 l'Inps registra un calo dei contratti di lavoro domestico, colf e badanti. E che calo: 71.690 in meno dal 2009 al 2010, anno in cui il totale è sceso a 871.834. Sette anni fa la contrazione era stata di sole 20 mila unità, poi una crescita continua (vedi grafico), anche grazie alla sanatoria del 2009. I cui effetti, oggi lo si può dire, si sono del tutto riassorbiti. 
La domanda è: ma questo calo riflette una reale diminuzione delle badanti nel nostro paese? No, secondo l'Istat, che anzi rileva un aumento: tra il 2009 e il 2010 i lavoratori domestici risultano cresciuti. Di quanto? della stessa cifra: 72.000 unità[1].
Insomma, cresce il divario tra quanto si dichiara e il mondo reale.
 
I segnali che raccogliamo da mesi all'IRS non fanno che confermare il quadro: le assistenti familiari non calano, anzi. E aumenta, di più, dilaga il lavoro nero, con famiglie che non assumono e che sempre di più disdettano i contratti in essere[2]. Basta farsi un giro tra alcuni delle centinaia di "sportelli badanti" sparsi in tutto il paese per rendersene conto. Bilanci familiari sotto pressione e convenienze reciproche continueranno a spingere in quella direzione.
 
Per battere il mercato nero occorre il coraggio di cambiamenti importanti, non di piccoli aggiustamenti. Due in particolare. Il primo è la fiscalizzazione degli oneri sociali nel contratto colf, per ridurre il differenziale di costo tra lavoro regolare e non. Il secondo è una riforma dell'indennità di accompagnamento verso una misura strutturata in termini di uso delle somme erogate. Collegata al sistema dei servizi sociali, in cui possano rientrare assistenti familiari accreditate. Abbiamo proposto questi interventi nel documento Disegniamo il welfare di domani, continueremo a farlo. Interventi che, tra l'altro, darebbero più fiato ed efficacia alle molte iniziative regionali e locali (corsi di formazione, sportelli, albi, assegni di cura) che si trovano a combattere contro il "Golia" del lavoro sommerso.
 

 Numero di lavoratori domestici registrati all'Inps



   Fonte: Inps, Osservatorio sui lavoratori domestici




[1] Si veda: Istat, Rapporto Annuale 2010, tavola 3.13, pag. 132.   
[2] Secondo le nostre stime più recenti le assistenti familiari in Italia sono tra le 850 e le 900 mila, di cui non più di quattro su dieci con un regolare contratto di lavoro. Per queste stime utilizziamo dati di fonte ufficiale e una lunga serie di testimonianze raccolte in oltre sette anni di ricerche e consulenze. Il procedimento di stima viene illustrato in dettaglio nel Dossier "Badanti: la nuova generazione" scaricabile nell'area download. 

 
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