di Marco Melegari - Centro per l'Impiego di Parma
Settembre 2006
I Centri Risorse della Provincia di Parma sono strutture aperte da oltre due anni presso i Centri per l'Impiego della Provincia allo scopo di offrire risposte specifiche ai bisogni che le famiglie e le assistenti familiari incontrano nell'incrocio tra la domanda e l'offerta di lavoro. Inizialmente sono stati finanziati per il tramite del Progetto EQUAL INSEREG, il programma europeo di lotta alle discriminazioni e disuguaglianze nel mondo del lavoro, parte integrante della strategia europea per favorire l'occupazione.
Per quanto concerne il lavoro di cura domiciliare, la creazione del Centro Risorse per le assistenti familiari, collocato all'interno dei diversi Centri per l'Impiego con personale specificamente dedicato, ha consentito un significativo impulso dei servizi del settore mediante un'azione di analisi e comprensione dei bisogni delle famiglie, volta ad identificare la persona meglio rispondente alle loro esigenze.
Ecco cosa offre in sintesi questo servizio. Alle lavoratrici:
- Informazioni e orientamento sui servizi per il lavoro e la formazione attivi nel territorio provinciale;
- Consulenza sulle modalità di accesso al lavoro per gli immigrati, sull'avvio del rapporto di lavoro con la famiglia ospitante, e sulle opportunità di lavoro autonomo;
- Colloqui individuali di mediazione interculturale e di orientamento: uno o più colloqui che hanno l'obiettivo di accompagnare ed orientare la persona all'inserimento socio-lavorativo attraverso la lettura della sua storia professionale, del suo vissuto e la contestualizzazione del suo progetto migratorio nel tessuto locale;
- Bilancio di competenze: è uno specifico percorso di analisi delle proprie competenze professionali per comprendere quanto si può già offrire al mercato del lavoro e quanto invece si deve rafforzare, per aspirare ad un lavoro che realizzi le proprie aspirazioni;
- Incontri di orientamento di gruppo: hanno l'obiettivo di migliorare l'informazione sul mercato e sulla cultura del lavoro locale, di favorire la riflessione individuale sul proprio percorso professionale anche attraverso il confronto con le altre partecipanti, di consentire momenti di socializzazione e di scambio reciproco.
Alle famiglie:
- Accoglienza ed ascolto del proprio bisogno;
- Ricerca e selezione di un'assistente familiare che abbia caratteristiche adeguate a rispondere alle loro esigenze;
- Informazione e consulenza sulle pratiche amministrative per l'attivazione del rapporto di lavoro;
- Supporto e consulenza in itinere, a fronte di bisogni specifici.
Alle Cooperative sociali:
- Ricerca e selezione di un'assistente familiare rispondente al profilo richiesto da inserire nel proprio organico.
Pur rilevando le criticità di un servizio che, al di là del fatto che la famiglia non è certo un datore di lavoro come tutti gli altri, soffre dei problemi comuni alla mediazione organizzata (ricordiamo che tutti gli attori del settore in Italia non arrivano al 20% degli avviamenti, la restante quota del MDL è ancora oggi intercettata dalle relazioni amicali e di conoscenza), il Centro Risorse prosegue oggi la propria attività con un discreto incremento dei contatti e delle richieste. I dati sugli accessi e i contatti dall'avvio del servizio ci parlavano di oltre 400 potenziali assistenti familiari e circa 250 famiglie che hanno usufruito del servizio, numeri ormai più che raddoppiati.
Tra le iniziative di rete correlate al Centro Risorse vogliamo citare quelle più significative:
• la costituzione del Punto d'Incontro per donne immigrate "Rose&Pane". Il punto d'incontro è sorto nel luglio 2003, da un gruppo di donne straniere e italiane con la collaborazione di Forum Solidarietà e alcune Associazioni di volontariato, la cooperativa sociale Lunaria, il Consorzio Solidarietà Sociale. Lo spazio è stato concepito per essere un luogo di incontro in cui portare le proprie idee e aspirazioni, una casa per incontrarsi e socializzare, un luogo di formazione per lo scambio e la progettazione sui temi relativi all'immigrazione, integrazione e solidarietà;
• l'avviamento di corsi di formazione per badanti, in varie sedi della provincia, con un ottimo riscontro di adesione e partecipazione;
• la costituzione della cooperativa sociale "Dal Mondo" come servizio teso a favorire l'autoimprenditorialità delle lavoratrici di cura;
• la nascita dell'associazione Vagamonde con il coinvolgimento di diverse realtà associative interessate e il supporto di Forum Solidarietà, per aprire e gestire il punto di incontro Rose&Pane;
• l'accordo con CGIL, CISL, UIL e ACLI, Caritas e Opera Diocesana Assistenza di Parma per l'accoglienza e l'informazione delle lavoratrici. In particolare l'associazione SAI Onlus della Caritas, in forza di questo protocollo di intesa, si è impegnata a garantire l'apertura di uno sportello informativo presidiato da personale con adeguata professionalità per 15 ore settimanali. Lo sportello informativo - oltre a rendere disponibili per le assistenti famigliari e le famiglie servizi di assistenza e informazione sui temi più rilevanti e le procedure di accesso a servizi di interesse come ricongiungimenti, assistenza sanitaria, scuola, ecc. - coordina con il Centro Risorse il rinvio delle assistenti e delle famiglie che hanno necessità di usufruire dei servizi del Centro ed in particolare dei servizi di incrocio domanda/offerta.
Successivamente allo sviluppo di queste iniziative, dobbiamo anche citare la capillare serie di incontri che ha portato gli operatori dei Centri Risorse presso ogni Comune e Comunità Montana della Provincia per ricevere suggestioni e idee dagli assistenti sociali, dai responsabili dei servizi sociali e a volte anche dagli amministratori locali. Si è trattato di un momento indispensabile per riflettere e ripensare il servizio alla luce delle criticità esposte da tutti coloro che a vario titolo gravitano attorno al mondo del lavoro di cura. Delle difficoltà di penetrazione della mediazione organizzata in un ambito in cui conta soprattutto la vita di relazione, l'assistenza, la tutela e la cura nel quotidiano per delega della famiglia si è accennato; aggiungiamo inoltre: la scarsa propensione al lavoro di cura che spesso viene indicato non come scelta prioritaria o comunque sullo stesso livello di altre opzioni di impiego, ma come ipotesi subordinata; la necessità di coinvolgere maggiormente i Centri Risorse (e i Centri per l'Impiego) a partire dalla fase di progettazione delle iniziative che nascono a livello comunale o distrettuale, in particolare per tutto ciò che attiene al complesso procedimento dei Piani sociali di Zona di cui alla Legge 328/2000; la necessità di connessione tra gli operatori dei Centri Risorse con gli operatori comunali che si occupano dell'erogazione degli assegni di cura; la necessità di lavorare maggiormente sull'aspetto del sostegno alle famiglie da un lato, e sul supporto delle lavoratrici dall'altro; la necessità di attribuire un maggior valore sociale al lavoro di cura.