di Daniela Oliva - Istituto per la Ricerca Sociale, Bologna
Febbraio 2014
Il 22 Ottobre si è svolto a Bologna il Seminario finale del progetto europeo UPCaring (UPgrading CARe service with innovative skills certification, e-learning and matchING systems) di cui IRS è capofila, finanziato nell'ambito del Lifelong Learning Programme. L'obiettivo di questo progetto biennale era quello di mettere a punto un sistema integrato che ruota intorno a tre dimensioni: l'accertamento delle competenze pregresse e la costruzione di un portfolio personale, la formazione in e-learning e l'inserimento in un sistema di matching domanda/offerta di lavoro specializzato sul tema del lavoro di cura domiciliare. Il punto di forza di UPCaring consiste, dunque, nell'integrazione, in un unico sistema, di questi tre diversi ambienti attivabili e fruibili indipendentemente l'uno dall'altro, sia in sinergia, a seconda delle esigenze e dei diversi contesti territoriali dei Paesi partner del progetto (Spagna, Regno Unito, Paesi Bassi, Lituania).
Per arrivare a definire un approccio integrato al tema della qualificazione delle Assistenti Familiari in Europa, è stata realizzata una ricerca sui modelli di accertamenti, validazione e certificazione delle competenze attivi nelle varie regioni e nazioni europee. Ricerca da cui ha avuto origine il Quadro europeo di competenze per l'Assistente Familiare professionale che propone uno standard minimo di competenze comune a tutti i Paesi censiti, oltre a competenze aggiuntive identificate attraverso la collazione di vari standard e proposte, come ideale completamento della figura dell'Assistente Familiare. Le competenze previste nell'ambito del Quadro europeo si articolano intorno a cinque dimensioni principali: 1) stabilire un rapporto positivo con l'assistito in base alla conoscenza della persona e del suo contesto; 2) igiene personale e sicurezza; 3) assistenza operativa; 4) organizzazione e pianificazione del progetto di cura; 5) utilizzo di ICT.
Nel corso del seminario finale ha avuto particolare spazio la riflessione sull'azione pilota UPCaring realizzata in Italia. L'azione pilota si è concentrata sul programma e-learning e ha beneficiato della collaborazione della Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali - Servizio Integrazione socio-sanitaria e politiche per la Non Autosufficienza della Regione Emilia Romagna che, oltre a rendere disponibili i materiali formativi, ha contribuito al coinvolgimento delle équipe dei Servizi distrettuali e all'individuazione dei partecipanti all'azione. L'individuazione delle Assistenti Familiari ha visto anche la collaborazione del Servizio Lavoro della Provincia di Bologna che da anni gestisce un sistema di incrocio domanda/offerta (Madreperla) specializzato sul tema del lavoro di cura domiciliare.
Le Assistenti Familiari che hanno partecipato all'azione pilota in Emilia Romagna, hanno usufruito di un programma di formazione on-line basato sui video e sui contenuti del DVD Qualificare il lavoro di cura, realizzato dalla Regione Emilia Romagna grazie al Fondo Nazionale per le Politiche della Famiglia 2007-2008 e su otto opuscoli tematici realizzati anch'essi in lingua. I contenuti del DVD sono stati strutturati, all'interno del sistema e-learning, in base alle macro-aree di competenza definite dal Quadro europeo di competenze per l'Assistente Familiare professionale. L'azione pilota ha coinvolto 37 Assistenti Familiari e 15 Operatori e referenti delle équipe distrettuali delle aree di Bologna Mirandola, Ravenna e Rimini, oltre a IRS che ha garantito l'assistenza tecnica nel corso di tutta l'azione pilota. In ciascuna area interessata l'azione è stata organizzata in tre fasi:
a) un seminario di lancio nel quale è stata presentata la Piattaforma UPCaring e sono state illustrate le modalità di utilizzo e organizzazione della formazione;
b) la fruizione del programma di e-learning da parte delle Assistenti Familiari, con l'attivazione delle équipe distrettuali (sia attraverso modalità collettive, che individuali di supporto) per chiarimenti e approfondimenti sui temi oggetto della formazione;
c) un incontro di follow-up al termine della formazione, nell'ambito del quale le Assistenti Familiari e gli Operatori delle équipe distrettuali hanno valutato la sperimentazione, sia dal punto di vista dei contenuti, sia rispetto alla modalità formativa e organizzativa utilizzata.
Dalle discussioni di restituzione nel corso degli incontri di follow-up, dai dati dei questionari di valutazione e dalle riflessioni emerse nell'ambito del Seminario finale si possono trarre alcune importanti e utili indicazioni per il lavoro futuro.
Innanzitutto, vale la pena sottolineare il gradimento mostrato dalle Assistenti familiari per la modalità e-learning della formazione, facilitata sia dalla possibilità di utilizzare lingue anche diverse (italiano, inglese, spagnolo e rumeno) sia dalla messa a disposizione di attrezzature informatiche presso alcuni punti istituzionali. L'utilizzo della Piattaforma è stato giudicato facile e la modalità formativa e-learning utile e sufficiente per acquisire le competenze previste dai diversi moduli. Tuttavia è importante evidenziare come tutti i partecipanti alla formazione siano stati d'accordo nel valutare che fare un corso di formazione in modalità e-learning è utile ed efficace solo se c'è la possibilità di "chiedere spiegazioni a qualcuno" e di poter condividere domande, dubbi, osservazioni. Tale valutazione è stata ampiamente condivisa anche dagli Operatori delle équipe distrettuali. Le diverse modalità di interazione Operatori/Assistenti Familiari che sono state sperimentate nelle quattro aree della regione hanno confermato come i migliori risultati, sia dal punto di vista della partecipazione alla formazione, sia dal punto di vista dell'acquisizione delle competenze siano stati raggiunti là dove sono stati più frequenti i contatti e le occasioni di riflessione sui contenuti formativi via via fruiti.
La sperimentazione di questo modello di formazione e di interazione tra Assistenti Familiari e Operatori dei servizi ha messo in luce, inoltre, l'importanza di arrivare ad un modello di integrazione del lavoro di cura domiciliare privato nel circuito e nel sistema dei servizi pubblici di assistenza domiciliare. Ciò, non solo per l'evidente impossibilità del sistema di welfare pubblico di garantire la copertura dei bisogni di assistenza spostando l'impegno verso le situazioni più critiche e di totale non autosufficienza, ma anche perché le Assistenti Familiari che si trovano a esercitare un lavoro che quasi mai è frutto di una scelta professionale, sentono la necessità di confrontarsi con un "sistema professionale" di competenze che possa qualificare il loro lavoro rendendole più consapevoli e sicure nell'esercizio di attività che a volte non presidiano interamente.
Dunque, la formazione in modalità e-learning ha senz'altro un futuro di sviluppo e consolidamento, sia per le caratteristiche di flessibilità (sul piano linguistico, dei tempi di fruizione, della possibilità per l'Assistente Familiare di poter accedere a singole aree di contenuto in funzione delle sue esigenze formative, ecc.) che si adattano particolarmente alle caratteristiche del lavoro di cura domiciliare, sia perché consente di poter aggiornare costantemente i contenuti formativi raggiungendo platee di potenziali partecipanti ben più consistenti di quelle possibili con la formazione tradizionale. Tuttavia, la sperimentazione ha messo bene in evidenza come la formazione in modalità e-learning non possa e non debba caratterizzarsi come una sorta di "disimpegno" che rovescia sulle Assistenti Familiari l'onere della qualificazione professionale e gli oneri "organizzativi e attuativi" della formazione stessa. Ma che è necessario che tale formazione avvenga in un contesto strutturato che definisca la possibilità di una interazione continua con chi opera professionalmente nei servizi pubblici.
I materiali realizzati nel corso del progetto sono disponibili nel sito del progetto: www.upcaring.eu