Valorizzare le competenze derivanti dall'esperienza

di Loredana Ligabue - Cooperativa Anziani e non solo, Modena
Giugno 2012


Il tema delle competenze nel settore dell’assistenza familiare è particolarmente importante in un contesto, come quello italiano, nel quale il lavoro privato di cura si connota come la modalità più utilizzata nell’assistenza a domicilio degli anziani fragili.

Il settore dell’assistenza familiare è prevalentemente caratterizzato da lavoro non dichiarato, sommerso o grigio, non socialmente visibile e riconosciuto. Anche tale lavoro ha però consentito la costruzione di una “miniera” di competenze effettivamente agite e trasmesse, dimensionabile in oltre 5 milioni di anni /lavoro. Ma come valorizzare le competenze acquisite?

Coerentemente con le finalità del Programma europeo Leonardo Da Vinci, nel cui ambito è stato finanziato, il Progetto Talenti di Cura (riconosciuto “buona pratica”da Isfol e realizzato dalla cooperativa Anziani e non solo quale capofila del partenariato di progetto) ha trasferito, adattato, integrato e sperimentato nel contesto italiano il sistema di individuazione, riconoscimento e validazione delle competenze acquisite sul lavoro dagli operatori addetti all’assistenza ad anziani e disabili utilizzato in Francia (il cosiddetto VAE).

Nell’ambito del Progetto, le competenze dell’ “assistente familiare” (avendo come riferimento i profili professionali normati a livello regionale) sono state verificate, integrate e rese verificabili attraverso il confronto con un “panel” di esperti.

La descrizione della figura professionale è stata quindi articolata su 6 aree, 26 attività e 85 indicatori di competenza (si veda, in proposito la documentazione sul sito del Progetto www.talentidicura.it). Gli elementi di competenza codificati sono stati esaminati per verificare le modalità attraverso le quali più facilmente potesse esserne verificato il possesso avvalendosi di : a) test di verifica di apprendimento di informazioni e nozioni tecniche, b) prove standardizzate rilevabili in situazioni simulate, c) studi di caso per l’individuazione di comportamenti organizzativi e relazionali.

Complessivamente il corpo delle prove è composto da 369 opzioni. E’ stato poi sviluppato un applicativo telematico multimediale al fine di consentire:
−  una più agevole raccolta ed elaborazione dei dati
  l’attenuazione di vincoli di comprensione attraverso l’utilizzo del parlato per specifiche prove più complesse
−  il superamento di distorsioni espressive attraverso l’utilizzo di menu a tendina, spostamenti di oggetti ecc.

Le prove sono state arricchite da immagini e grafica per renderle più accattivanti e trasparenti e per ridurre ambiguità dovute al possesso di abilità linguistiche.

Ne consegue un report che comprende: attestazione delle competenze riconosciute e validate, indicazioni e suggerimenti per l’acquisizione delle competenze mancanti o incomplete, indicazioni rispetto alle caratteristiche assistenziali idonee rispetto alle competenze riconosciute. Il sistema di validazione “Talenti di Cura” risponde ai requisiti di:
−  accessibilità (in quanto le prove on line riproducono, in modo articolato e completo, le competenze attivate dalla vita professionale senza richiedere una complessa organizzazione “sul campo”);
−  fruibilità in quanto riduce in modo significativo i tempi di impegno richiesti per le fasi di preparazione e accertamento preventivo;
−  replicabilità in quanto si avvale di strumentazione testata e misurata specificamente sul profilo, non richiede significativi investimenti, non richiede una particolare preparazione assistenziale degli operatori che svolgono attività di supporto.

Il sistema è stato fino ad ora utilizzato in differenti realtà territoriali italiane (di 9 Regioni) e ha riguardato ad oggi oltre 500 soggetti.

Talenti di cura è stato riconosciuto, dagli operatori che l’hanno impiegato, uno strumento efficace per attività di orientamento al lavoro, per lo sviluppo di empowerment nei partecipanti, come supporto all’attività di formazione mirata tramite verifica delle competenze in ingresso. Esso consente inoltre il rafforzamento della fiducia da parte delle famiglie nella intermediazione, facilitando l’occupabilità.

Il riconoscimento delle competenze consente anche di offrire all’assistente familiare opportunità di qualificazione e crescita professionale in termini di crediti formativi per l’accesso al percorso formativo per la Qualifica dell’Operatore Socio Sanitario (OSS).

In questa ottica si sottolinea che Talenti di cura è anche il “sistema di validazione delle competenze” del progetto Leonardo IQEA (di cui sono partner, tra gli altri, la Regione Friuli Venezia Giulia e la Regione Sardegna), che sta realizzando un accordo ECVET sul lavoro di cura agli anziani per il riconoscimento reciproco dei percorsi di competenza fra diversi paesi europei, con l’obiettivo di favorire la mobilità transnazionale in entrata ed in uscita.

Sulla base dell’esperienza compiuta si evidenzia l’importanza della validazione delle competenze ma altresì l’esigenza, per farne un efficace strumento di qualificazione del lavoro di cura, di affrontare nodi quali:
−  l'attivazione e la continuità di politiche nazionali per il sostegno alla regolarizzazione e alla qualificazione del lavoro di cura (es. deducibilità fiscale, adozione di   voucher….) nel cui ambito assuma valore e rilevanza (sia per il lavoratore che per il datore di lavoro) l’accertamento delle competenze;
−  la definizione a livello interregionale di uno standard di contenuti professionali minimo per l’assistenza familiare;
−  la definizione di un dispositivo standard per il riconoscimento e la certificazione delle competenze.

 
Per saperne di più:
www.talentidicura.it
Copyright | Privacy | Crediti