Cooperative sociali e lavoro di cura: un’esperienza virtuosa

a colloquio con Grazia Macchieraldo, coop. Piccolo Principe
Gennaio 2012


Da anni si parla dei rapporti tra cooperative sociali e badanti, di cooperazione nell’ambito del lavoro di cura. Poche le esperienze. Merita allora di essere raccontato Concura, progetto milanese centrato sull’incontro tra famiglie e assistenti familiari, avviato due anni fa dalla cooperativa sociale Piccolo Principe (www.concura.eu).

"Il progetto offre un servizio che è scandito nelle fasi che riguardano, per la famiglia, la ricerca di una assistente corrispondente ai propri bisogni e per l’assistente familiare la ricerca di un lavoro adeguato alle proprie aspettative" spiega Grazia Macchieraldo, repsonsabile del progetto. Che prosegue: "inizia attraverso colloqui di ascolto e analisi delle esigenze dell’anziano e della sua famiglia (è disponibile anche un numero verde) e un bilancio di competenze delle aspiranti assistenti familiari. Alle famiglie vengono poi fatte almeno due proposte di assistente familiare, con un preventivo dei costi legati ad un’assunzione regolare".
Il progetto ha costruito un database di oltre settecento assistenti familiari classificate per tipo di competenze disponibili, che vengono di volta in volta selezionate in base alle caratteristiche del bisogno e le esigenze espresse.

Se il momento di incontro tra le parti e i colloqui vanno a buon fine si avvia la pratica di assunzione, con la possibilità che il servizio si faccia carico dell’assistenza contrattuale. Se il contratto di lavoro stipulato è a tempo indeterminato, Concura svolge poi un accompagnamento post-assunzione, con il quale la relazione di lavoro viene monitorata, si garantiscono sostituzioni per ferie e malattie, si seguono gli adempimenti legati al contratto colf, si segue la qualità dell’assistenza offerta.

Il servizio si adatta al tipo di richiesta: fermandosi al matching tra domanda e offerta se il contratto di lavoro che viene stipulato è a tempo determinato, oppure estendendosi a una modalità di accompagnamento più estesa, che prosegue nel corso del rapporto di lavoro, nelle modalità più frequenti di assunzione a tempo indeterminato.

Che risposta ha incontrato finora Concura? Il tasso di partecipazione dipende dai costi da affrontare. Oltre a quello di un’assunzione regolare vi è l’onere aggiuntivo del servizio, pari a circa duecento euro per chi si ferma all’abbinamento e a una cifra variabile tra 70 e 110 euro mensili per chi aderisce al servizio di tutela e sostegno continuativo. Costi che hanno progressivamente reso evidente come molte delle famiglie in carico appartengano a una fascia sociale agiata o a un’organizzazione familiare coesa, dove il costo viene ripartito tra i membri.

Il merito di Concura è quello di riuscire a intercettare famiglie interessate a un aiuto continuativo, una domanda pagante. Certo, l’adesione da parte delle famiglie (ne sono in carico attualmente alcune centinaia) sarebbe maggiore se i costi non ricadessero tutti su di loro.

Questa esperienza ci parla di famiglie interessate a uscire dal rapporto stretto e tutto privato con l’assistente familiare, e che apprezzano proposte che le affrancano dalla solitudine del mercato sommerso. E’ una esperienza che poggia sulle risorse familiari, che chiede alle famiglie risorse non ingenti e per questo ha bisogno di volumi di una certa consistenza per operare in attivo. Per questo è cruciale la possibilità di costruire partnership con soggetti in grado di veicolare una domanda già aggregata. 
E’ anche su esperienze come questa, inoltre, che le risorse pubbliche possono trovare una efficace finalizzazione, in una cooperazione di sforzi e investimenti, pubblici e privati. In questo senso un'esperienza di quel "secondo welfare" di cui si parla con frequenza crescente.

 

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