Schengen: ingresso di 9 paesi
Dallo scorso dicembre Estonia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovenia, Slovacchia e Malta faranno parte dell’area di libera circolazione Schengen.
L’accordo Schengen prevede la libera circolazione delle persone nelle frontiere interne dei paesi aderenti e un contestuale rafforzamento delle frontiere esterne. Gli stranieri regolarmente soggiornanti in un paese dell'area possono liberamente recarsi in un altro stato Schengen senza la necessità di esibire alcun visto di ingresso e soggiornarvi per un periodo non superiore a tre mesi, senza avere diritto al lavoro (dovranno tuttavia esibire il permesso di soggiorno in corso di validità e il passaporto).
I paesi comunitari attualmente ancora fuori della cosiddetta "area Schengen" sono Gran Bretagna e Irlanda (per libera scelta) e Cipro, Bulgaria e Romania che ne entreranno a far parte appena riusciranno a raggiungere gli standard di sicurezza richiesti dall'accordo. Oltre ai paesi membri dell’Unione Europea, fanno parte dell'area Schengen Svizzera, Norvegia e Islanda.
Da:
Programma integra
Ripartizione territoriale quote flussi 2007
La
Circolare del 30 Novembre, numero 1/2007, del Ministero della Solidarietà Sociale, ripartisce territorialmente le quote del decreto flussi. La circolare riprende il testo del decreto flussi fornendo alcune specificazioni e, in quattro tabelle allegate, attribuisce ad ogni Regione e Provincia autonoma il numero di nulla osta al lavoro che potranno essere concessi per ciascuna categoria.
Nelle quattro tabelle allegate alla Circolare si illustra, poi, nello specifico suddetta divisione territoriale.
La
tabella 1 riguarda la generale ripartizione delle quote per lavoro subordinato come prevista nel decreto flussi. Dalla tabella si evince che una parte di queste quote resterà disponibile a livello nazionale e non ripartita territorialmente. Come esplica infatti la stessa Circolare, alcune quote rimarranno a disposizione dell’Amministrazione centrale per far fronte ad eventuali aggiustamenti e per creare delle riserve. Escluse dalla ripartizione territoriale anche le quote previste per i lavoratori formati all’estero, per i lavoratori nel settore della pesca marittima, per i lavoratori nel settore autotrasporti in possesso di patente di guida europea, per i cittadini somali e per i lavoratori di origine italiana. Tali quote resteranno disponibili presso la Direzione generale per l’immigrazione del Ministero della Solidarietà Sociale e distribuite dietro specifiche richieste. La
tabella 2 ripartisce le quote previste per cittadini extracomunitari della cosiddette “nazionalità riservatarie” per Regioni e Province autonome. La Regione che si vede assegnata il maggior numero di quote è la Lombardia, con 6.998 quote disponibili, seguita dall’Emilia Romagna con 5.040 e dal Veneto con 5.020. Al Lazio sono destinate 4.640 quote. La
tabella 3 ripartisce territorialmente le quote dei lavoratori extracomunitari di altre nazionalità secondo il settore d’impiego. Ad esempio, la Lombardia, con il numero più alto di quote disponibili per lavoratori di altra nazionalità, 16.415, ne avrà 10.400 riservate al lavoro domestico. Nel Lazio ci sono 12,440 quote per lavoro subordinato per cittadini extracomunitari di altra nazionalità, 8.600 della quali per lavoro domestico, 1.000 per il settore edile, 90 per dirigenti e personale altamente.
Flussi 2007: consultazione on line della pratica di assunzione
È possibile consultare on line, sul
sito del Ministero dell’Interno, lo stato di avanzamento delle richieste di assunzione di lavoratori extracomunitari non stagionali.
Secondo i dati diffusi dal Viminale, le domande pervenute per la richiesta di nulla osta sono 683.799, di cui 391.864 per lavoratori domestici e 286.460 per lavoratori subordinati. I lavoratori più richiesti sono i marocchini, 116.897 domande, seguiti dai cinesi e dai bengalesi. La città con maggiori richieste è stata Milano con 74.362 istanze, seguita da Roma con 44.928. Le richieste, però, saranno accettate in ordine cronologico di arrivo e i posti sono limitati a 170mila, secondo quanto disposto dal decreto flussi.
Lavoro domestico: nuove regole per le comunicazioni obbligatorie
Il datore di lavoro al momento dell’assunzione di un lavoratore italiano o straniero, in base alla nuove disposizioni introdotte dal Decreto Interministeriale 299/2007 (
scarica qui il Decreto), dovrà inviare un’unica comunicazione obbligatoria al Centro per l’ Impiego. Se il datore è accreditato al sistema informatico della propria regione potrà inviare il modulo on line ed avrà possibilità di scegliere fra le due modalità (via telematica o cartacea) fino al 1 marzo 2008.
I datori di lavoro domestico potranno continuare anche dopo questa data a comunicare l’avvenuta assunzione, proroga o cessazione del rapporto di lavoro, in modo "cartaceo" utilizzando sempre un unico modulo che deve essere recapitato al Centro per l’impiego tramite fax, a mano o tramite raccomandata A/R.
Riconoscimento delle qualifiche professionali di cittadini comunitari
E’ stato emanato il
d.lgs. n. 206 del 6 novembre 2007, che dà attuazione alla direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, e alla direttiva 2006/100/CE che adegua determinate direttive sulla libera circolazione delle persone a seguito dell'adesione di Bulgaria e Romania. Si tratta quindi di una norma che disciplina il riconoscimento delle qualifiche professionali già acquisite in uno o più Stati membri dell'Unione europea, per poter avere accesso alle professioni regolamentate e al loro esercizio al titolare di tali qualifiche alle stesse condizioni previste dall'ordinamento italiano.
E’ escluso il riconoscimento delle professioni per le quali è previsto sia pure occasionalmente l'esercizio di pubblici poteri come per esempio la professione notarile.
Il Decreto, pur rinviando alla successiva emanazione di un regolamento sulla materia, contiene già l’elenco degli enti competenti a ricevere le domande, a ricevere le dichiarazioni e a prendere le decisioni per le diverse professioni e specifica che per l'esercizio della professione è richiesto che i beneficiari del riconoscimento delle qualifiche professionali debbano possedere le conoscenze linguistiche necessarie.