Ricerche
L'immigrazione in Italia nel nuovo Dossier Statistico
Nel lavoro domestico è occupata la metà delle donne immigrate, che in diverse collettività costituiscono la maggioranza (sono 8 su 10 in quella ucraina, mentre appena 2 ogni 10 tra i senegalesi e i bangladesi). Nel 2015, secondo l’Osservatorio sul lavoro domestico dell’Inps, le badanti e le colf sono 886.125, di cui 672.194 con cittadinanza straniera (incidenza del 75,9%, mentre nel 2009 era stato raggiunto il valore massimo pari all’83,4%). Sono alcuni dei dati contenuti nel "Dossier Statistico Immigrazione 2016", presentato il 27 ottobre a Roma e in contemporanea in altre 22 città. Il Dossier è il primo annuario socio-statistico pubblicato in Italia sul tema dell’immigrazione: curato fino al 2003 dalla Caritas di Roma e successivamente dal Centro Studi e Ricerche IDOS/Immigrazione Dossier Statistico, con la collaborazione di strutture pubbliche e del mondo sociale, si propone di rispondere alla necessità di studiosi, funzionari e operatori di avvicinarsi al mondo dell'immigrazione o approfondirne singoli aspetti, in maniera equilibrata e scevra da pregiudizi. L'edizione 2016 è stata realizzata in partnership con la rivista interreligiosa “Confronti”, con il supporto del Fondo Otto per Mille della Chiesa Valdese – Unione delle Chiese Valdesi e Metodiste. 
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I cittadini non comunitari in Italia
Sono 3.931.133 i cittadini non comunitari presenti regolarmente in Italia, un numero sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. I nuovi dati Istat, aggiornati al 1° gennaio 2016, mostrano che i Paesi più rappresentati sono il Marocco (510.450), l’Albania (482.959), la Cina (333.986), l’Ucraina (240.141) e l’India (169.394). Aumentano i soggiornanti di lungo periodo, che passano dal 56,3% del totale di cittadini non comunitari regolarmente presenti nel 2015 al 59,5% nel 2016, e sono sempre più numerosi i cittadini non comunitari che ogni anno diventano italiani: da meno di 50 mila nel 2011 a quasi 159 mila nel 2015. Prosegue, invece, il trend calante per quanto riguarda la concessione dei permessi di soggiorno: durante il 2015 ne sono stati rilasciati 238.936, il 3,9% in meno rispetto al 2014. La flessione riguarda in particolare gli ingressi per motivi di lavoro (-35.312, pari al -62%). Continua invece a ritmi sostenuti la crescita dei permessi per asilo e protezione umanitaria (+19.398, pari a +40,5%) che nel 2015 arrivano a rappresentare il 28,2% dei nuovi ingressi (erano il 7,5% nel 2013). I principali paesi di cittadinanza delle persone in cerca di asilo e protezione internazionale sono Nigeria, Pakistan e Gambia.
Da: Istat

Cresce il lavoro irregolare in Italia
È un peso crescente quello esercitato dall’Economia non osservata in Italia. Nel 2014, secondo i più recenti dati Istat, valeva complessivamente 211 miliardi di euro, pari al 13,0% del Pil, in crescita di 0,6 punti percentuali rispetto al 2011. La componente dell’economia illegale (traffico di stupefacenti, servizi di prostituzione e contrabbando di tabacco) ammonta a circa 17 miliardi di euro, mentre l’economia sommersa a circa 194 miliardi. Quest’ultima è riconducibile in larga parte al lavoro irregolare (77 miliardi). Tra il 2011 e il 2014 è cresciuto il ricorso al lavoro non regolare da parte del sistema economico (+4,4%), a fronte di una marcata caduta della componente regolare (-4,9%): l’effetto combinato delle due tendenze ha determinato un aumento del tasso di irregolarità, ovvero del rapporto percentuale tra unità di lavoro (ULA) non regolari e unità di lavoro totali, dal 14,5% al 15,7%. Nel settore dei Servizi alla persona il tasso di irregolarità dell’occupazione risulta particolarmente elevato (47,4% nel 2014, 2,4 punti percentuali in più del 2013), seguono a grande distanza l’agricoltura (17,5%), il Commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (16,5%) e le Costruzioni (15,9%).
Da: Istat

 

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