Ricerche

Stabili la metà dei cittadini non comunitari in Italia
In aumento del 35%, tra il 2008 e il 2011, gli stranieri non comunitari regolarmente soggiornanti in Italia. Su un totale di oltre 3 milioni e 500 mila persone, la collettività più rappresentata al 1° gennaio 2011 è quella proveniente dal Marocco (14,2%), seguita da Albania (13,7%), Cina (5,8%), Ucraina (6,2%) e Moldova (4%). Quest’ultimo gruppo, tra il 2008 e il 2011, è quasi raddoppiato, passando da meno di 81 mila soggiornanti nel 2008 a circa 142 mila nel 2011. Il Report dell’Istat, che per la prima volta contiene il dato sui soggiornanti di lungo periodo, rivela che quasi la metà dei cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti (circa 1 milione e 600 mila) ha un permesso di soggiorno a tempo indeterminato. Questo è un indicatore non soltanto di stabilità sul territorio, ma anche del livello di qualità della vita. La normativa vigente prevede, infatti, che per richiedere tale permesso di soggiorno, oltre ad essere in Italia da almeno cinque anni, si debbano avere un reddito e un alloggio adeguati.
Da: Istat

Dove va l’integrazione
L’inserimento sociale degli stranieri trova condizioni migliori in contesti socio-urbanistici e amministrativi di ridotta estensione, dove i ritmi di vita sono meno frenetici e competitivi, i rapporti sociali sono meno anonimi, le relazioni più immediate e le strutture meno appesantite dalla burocrazia e dalla complessità che caratterizza invece i grandi agglomerati metropolitani. Secondo l’XIII Rapporto CNEL sugli Indici di integrazione degli immigrati in Italia le migliori condizioni di inserimento sociale degli immigrati si registrano in quattro regioni medio-piccole: Friuli Venezia Giulia (con un valore di 71,6 su una scala da 1 a 100), Umbria (70,5), Marche (69,0) e Trentino Alto Adige (67,4). Dal punto di vista della partecipazione al mercato occupazionale, le migliori condizioni di inserimento delle persone immigrate (incidenza sulla totalità dei lavoratori, saldo occupazionale annuo, reddito, tenuta dell’occupazione femminile) si riscontrano in Toscana (con un indice pari a 69,7), Emilia Romagna (69,6) e Friuli Venezia Giulia (69,5). Tali regioni hanno sensibilmente distaccato, in questo indice, i tradizionali maggiori poli lavorativi di Lombardia (64,5), Veneto (63,8), Lazio (63,2) e Piemonte (62,7).
Da: Cnel

Un’Italia in nero
Un’economia sommersa che, in un contesto di crisi, appare quasi come un’opzione di sopravvivenza. È quanto si legge nel Rapporto sull’economia sommersa a cura dell’Eurispes, in collaborazione con l'Istituto San Pio V di Roma, che sottolinea come a fronte di un’inflazione in costante crescita negli ultimi 10 anni, e del livello dei salari italiani tra i più bassi d’Europa, gli italiani riescono ad ammortizzare gli effetti della crisi grazie all’economia sommersa. Il valore complessivo dell’economia in nero è stimato in almeno 540 miliardi di euro, nel 2011, corrispondenti al 35% del Pil ufficiale. Lo scarto tra ricchezza dichiarata e benessere reale, misurato attraverso un indice ad hoc, segnala a livello regionale il primato della Puglia (con un valore pari a 54), seguita da Sicilia (53), Campania (51) e Calabria (50). Valori intermedi di differenziale (compresi tra 40 e 50) sono segnalati in Molise, Abruzzo, Sardegna, Basilicata e Umbria, mentre valori inferiori a 30 sono riscontrabili nelle rimanenti 11 regioni, localizzate in massima parte nel Nord Italia, con valori minimi in Lombardia (12), Trentino Alto Adige (11) e Valle d’Aosta (1).
Da: Eurispes (comunicati stampa) 

Detrazioni per l’assistenza
Sono 18 mila i contribuenti che hanno dichiarato spese per addetti all’assistenza personale nel 2010. I dati diffusi dal Ministero dell’Economia, riferiti alle dichiarazioni dei redditi per l’anno 2010, evidenziano un complessivo incremento degli oneri deducibili, che ammontano a circa 22 miliardi di euro, in crescita del +0,9% rispetto al 2009. Gli incrementi percentuali maggiori riguardano i contributi per servizi domestici e familiari (+31,5 cento) ed i versamenti per la previdenza complementare (+16,7 per cento). Circa 15 milioni di contribuenti dichiarano oneri detraibili per spese sanitarie, per un totale di 13,6 miliardi di euro. E' interessante notare l'aumento del numero dei contribuenti (+18 mila circa) che ha sostenuto spese per addetti all'assistenza personale (badanti), con un incremento del 21,8% dell'ammontare totale di tali spese.
Da: Ministero delTesoro

Spesa per gli anziani: Italia prima in Europa
L’Italia è il paese europeo che spende di più per gli anziani (in questa voce sono comprese le pensioni di vecchiaia e quelle per i superstiti). Il nostro paese, secondo i dati sulla spesa sociale diffusi dall’Eurostat, dedica a questa fascia di popolazione il 60% della spesa totale per la protezione sociale, contro 45% della media Europea. Molto diversa è la situazione per gli altri ambiti di spesa. Se mediamente in Europa viene dedicato l’8% della spesa totale alle persone disabili e altrettanto alle famiglie e ai minori, l’Italia riserva ad essi, rispettivamente, solo il 6% ed il 4,9% della propria spesa. Le risorse destinate alla disoccupazione ammontano 2,8% contro il 6,1% dell’Europa.
Scarica qui il report Eurostat

Alzheimer in aumento
Un aumento della priorità data alle demenze nell'agenda della ricerca di salute pubblica e dei sistemi sociosanitari. È quanto auspicano gli autori del rapporto"Demenza: una priorità di salute pubblica", commissionato dall’Organizzazione mondiale della sanità e dall’Alzheimer's Disease International a quattro gruppi di esperti. Il rapporto stima in 35,6 milioni le persone con demenza nel 2010: ogni anno si stimano 7,7 milioni di nuovi casi (un nuovo caso ogni quattro secondi). Le demenze, secondo lo studio, non costituiscono una parte normale dell'invecchiamento, ma interessano un sempre più alto numero di persone, non solo nei paesi industrializzati, ma in tutto il pianeta. Per questo, visto l'enorme costo della malattia, è necessario che i sistemi sanitari nazionali siano consapevoli della grande sfida che avranno di fronte e si attrezzino per combatterla al meglio.
Scarica qui Il rapporto integrale
Da: Superabile 
 

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